Stupore e meraviglia ti prende
per giorni di luce e d’azzurro,
aurore ed infiniti orizzonti
per notti trapunte di stelle,
spalmate di luna.
Pensiero anelante il divino
affiorante in mente prostrata
da carne ebbra di vita.
Per prati selvaggi,
tra alberi spogli t’inoltri,
tra querce che giacciono morte,
consunte dal tempo,
e intrichi di rovi e di sterpi.
Per lande deserte.
Stanco cammini
pellegrino del cosmo,
implorante il cielo, il sole,
l’azzurro, la luna e le stelle.
Legno corroso e carne disfatta
confusi alla terra.
Impasto di fango e di sali
disciolti nell’acqua.
Uomo: polvere dal vento dispersa.
Mario BERTO |